lunedì 3 dicembre 2007

Egr. Dr. Dente,queste sue parole mi fanno particolarmente piacere,

<...A breve, quindi, sarà fissato un incontro tra tutti i vari rappresentanti per definire la comune strategia necessaria per la riuscita del nostro progetto e per tranquillizzare coloro che, a giusta ragione, ci stanno sollecitando a far tanto.>

Egr. Dr. Dente,
queste sue parole mi fanno particolarmente piacere, nella misura in cui suggeriscono la possibile sintonia d'intenti e la sicura sinergia che sarà possibile instaurare fra i vari "movimenti di pensiero" (Partito dei cacciatori/Cacciaambienta) costituitisi sull'onda dell'entusiasmo di molti cacciatori nei confronti delle "nostre" iniziative.
La caccia, come dimostrano i più approfonditi studi sull'antropologia e sull'archeologia, non può essere considerata una mera "concessione", ma è un vero e proprio DIRITTO che ci appartiene e come tale deve essere difeso e curato attraverso precise strategie politiche, come del resto avviene già nelle nazioni più evolute.
L'importante è saper essere uniti, per non ripetere gli errori già commessi dalle AA.VV.

Giovanni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quando il mio amico Angelo Dente mi parlo' della sua idea relativa alla costituzione di un partito politico capace di riunire finalmente il mondo venatorio e non solo ma anche gli indotti di esso,accolsi con grande entusiasmo la sua idea promettendogli il mio appoggio personale.In verita' io stesso,tre ani fa, fuoriuscii dal mondo associazionistico classico che riteni oramai vetusto ed incapace, visti i deludenti risultati che nel tempo ci hanno condotto ad essere una categoria oramai in via di estinzione,di difendere i nostri diritti.Dicevo fuoriuscii da quel mondo costituendo l'Associazione Cacciatori Campani e confederandomi alla CONF.A.V.I. che intanto si proponeva e si propone di riunire sotto la sua bandiera tutti coloro i quali si sentono traditi da chi avrebbe invece dovuto difendere e far valere dei sacrosanti diritti.La verita' è che il problema avremmo potuto risolverlo da tempo se solo fossimo riusciti a dimostrare con una nostra compattezza,che grazie alle associazioni venatorie non è mai stata nè voluta nè dimostrata, di essere una grande forza elettorale che a quel punto avrebbe fatto gola a piu' di un partito politico. Dice bene Angelo quando afferma che quello che ho appena detto è dimostrabile dal fallimento dell'U.N.A.V.I. che decantando una falsa unita' puntava invece come al solito alla spartizione di ambitissime poltrone secondo la consolidata logica della maggiore o minore rappresentativita'. Di fatto è vero che la soluzione del problema allora era a portata di mano se solo avessero avuto il coraggio di creare un'unica tessera associativa U.N.A.V.I..Evidentemente cio' cozzava contro grossi interessi che le associazioni venatorie nel tempo avevano consolidato,evidentemente nel teatrino della caccia non vi poteva essere un unico grande burattinaio. Ancora ha ragione il mio amico Angelo quando parla della tassa che siamo costretti a pagare per cacciare la migratoria negli A.T.C. ed il silenzio delle associazioni rispetto a questo problema,ma non dobbiamo dimenticare che parte della fortuna associativa delle associazioni piu' rappresentative e quindi presenti nei comitati degli ambiti nasce proprio dal fatto che questi pifferai magici riescono in tal modo a vendere tessere favorendo l'ingresso pilotato delle persone a loro associati.Forse ed anche per questo che io, pur denunciando tutto questo nei vari convegni che periodicamente tengo e nei quali puntualmente trovo il plauso degli astanti poi di fatto mi accorgo che mi è difficile crescere.Non voglio e non posso dilungarmi attraverso questo strumento ma con forza voglio ribadire ai cacciatori e a tutti coloro che di caccia vivono di fare propria questa idea che credetemi ritengo sia l'ultima spiaggia capace di ridare dignita' ad un mondo morente.

Gino Melfi
presidente associazione cacciatori campani,coordinatore provinciale della CONF-A.V.I. per la provincia di Salerno.