mercoledì 23 aprile 2008

I RICORDI DEL NOSTRO DELEGATO DELLA PUGLIA

Sono quasi 50 anni che vado a caccia con il fucile perchè ho cominciato nel '59a 12 anni con un calibro 28 ad 1 colpo.Ho preso la mia prima licenza a 16 anninel 1953.Devo dire però che il fascino della caccia è rimasto immutato.Primi diottobre,la prima uscita a caccia di tordi.Si riprendono le cose di caccia: ipantaloni un pò logori,la giacca di velluto marrone,gli stivali che riposanodallo scorso gennaio.Di buon mattino a prendere l'amico di sempre,il solitotragitto,la sosta al Bar di Peppino nel paesino che si trova lungo il percorso.I due cappuccini con la brioche divisa a metà e quindi via per il nostro solitoposto (da circa 30 anni),sempre in anticipo per altri 10 minuti da trascorrerein macchina a chiacchierare.Ben prima dell'alba ci avviamo ognuno al proprioposto.Davanti a me ho un grande albero di querce sul quale i tordi di entratasi posano attirati dal mio zippo.Alle spalle ho un piccolo tendone caduto edabbandonato dal quale occhieggiano alcuni grappoli d'uva, e l'albero sul qualeancora resistono le gialle mele cotogne.I tordi,il frutto nuovo, non sonoancora arrivati.Soltanto gazze e ghiandaie in quantità,uccelli che giustamenteun tempo erano considerati nocivi.I fucili rimangono muti;verso le 8,30 ce netorniamo a casa.Una sosta nel pantano per pulire gli stivali e quindi ilrientro a mani vuote.Ma non importa,speriamo soltanto che rimangano immutati questi luoghi,questi amici,queste atmosfere stupende ed indimenticabili.
Riccardo Turi

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