mercoledì 21 maggio 2008

GINO MELFI RISPONDE A PASQUALE R.DELLA FEDERCACCIA

Caro Pasquale R.
dirigente della federcaccia di Salerno, potevi a mio avviso fare a meno di dire , per scrivere qualcosa sul blog , di essere stato sollecitato da curiosità in quanto contattato da tanti cacciatori i quali avrebbero creduto che l'anonimo Pasquale federcacciatore firmatario del messaggio al quale hai risposto , fossi tu. Non credo infatti che tu sia l'unico "dirigente" della gloriosa federazione Italiana della Caccia a chiamarti Pasquale per cui , a questo punto , perchè avrebbero dovuto chiamare te e non gli altri sicuramente innumerevoli Pasquale dirigenti federcaccia come te di una qualunque Provincia d'Italia .
Al di là della mia , consentimi , scherzosa introduzione volevo invece entrare nel merito della discussione e devo dire che mi trovi pure d'accordo con te quando dici che per risolvere i problemi della caccia bisogna agire e molte volte esporsi con coraggio soprattutto in prima persona , pensa che io questo lo faccio continuamente pagandone spesso anche le conseguenze , perchè come te voglio bene alla caccia.Tuttavia devo aggiungere che se oggi , come tu hai affermato , noi al rientro da una battuta di caccia ci vergogniamo di farci riconoscere quali siamo , cercando addirittura di nascondere il fodero con il fucile al suo interno , ebbene allora devo cominciare a pensare che qualcosa almeno per il passato , non ha funzionato come doveva. Perchè vedi , caro Pasquale , il nostro male e la nostra malattia è partita da molto lontano esattamente da quando gli anticaccia , travestiti da ambientalisti , hanno cominciato a martellare l'opinione pubblica giornalmente e con tutti i mezzi facendoci perdere la nostra identità e nel contempo costruendo due generazioni di anticaccia rinforzando le loro file . Primo appunto che io muovo all'associazionismo venatorio è proprio quello di aver assistito inerme alla nostra disfatta , eppure essi avevano i mezzi per contrastare questo fenomeno , mezzi economici ed intellettivi per arginare una moda pseudoambientalista che ci ha condotto nello stato penoso in cui versiamo. Tu mi parli di unità del mondo associazionistico venatorio , ma la defunta U.N.A.V.I. non era l'unione nazionale delle associazioni venatorie Italiane? e perchè non ha funzionato? eppure la soluzione allora era a portata di mano , bastava creare una tessera associativa U.N.A.V.I. per tutti i cacciatori Italiani , questo evidentamente avrebbe cozzato parecchio contro interessi personali , evidentemente il grande teatrino della caccia non poteva e non voleva essre diretto da un unico grande burattinaio. allora caro amico non puoi non condividere con me l'idea che l'associazione che tu rappresenti , siccome maggioritaria , debba pure assumersi le maggiori colpe dello stato di mortificante agonia di questo nostro bellissimo mondo. Tuttavia siccome ritengo che una critica più che distruttiva debba essere costruttiva e allora ben venga l'idea di una nuova unità delle AA.VV. purchè il concetto di unità per gli altri sia il mio stesso concetto di unità , una unità che ponga tutti sillo stesso piano e dove le menti più eccelse di ognuno insieme alle altre possa costituire il valido mezzo per riqualificare la figura del cacciatore agli occhi della società.
Auguri al Presidente Angelo Dente per l'ottimo lavoro che sta svolgendo nel pur difficile progetto del Partito Politico dei Cacciatori del quale abbiamo sposato dal primo momento contenuti ed ideologie.
Sempre pronto ad un confronto con chi ama la mia stessa passione , io al contrario di te che ti sei firmato con il nome ma con solo l'iniziale del cognome augurando un in bocca al lupo a tutti mi firmo con nome cognome e indirizzo.


Gino Melfi

Presidente Associazione Cacciatori Campani Salerno
Coordinatore Conf.a.v.i.

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