giovedì 22 maggio 2008

PRECISAZIONI DI GIOVANNI MAIO E PUNGENTE RISPOSTA A PASQUALE R. DELLA FEDERCACCIA

Cari amici,
mentre da una parte sono lieto (ed anche un po’ sorpreso) di registrare tanto calore attorno alla mia “boutade”, dall’altra sento la necessità di chiarire che le mie volevano rappresentare soltanto ed esclusivamente semplici “divagazioni di un arciere cacciatore”. Divagazioni dal contenuto un po’ provocatorio, forse, ma che non vanno intese come una vera e propria proposta… innovativa.
Ciò nonostante, considerato il dibattito che ne è scaturito - ringrazio tutti gli amici che hanno voluto esprimere la loro opinione - attraverso il blog o contattandomi personalmente - ritengo utile approfondire l’argomento in chiave più realistica o, comunque, più rispondente al mio personale convincimento.
In questo quadro è necessario accettare un imprescindibile postulato: il Partito dei Cacciatori e/o movimenti come Caccia e Ambiente sono nati sull’onda della delusione, della stanchezza e della conseguente “contestazione” che tanti cacciatori hanno voluto esprimere nei confronti delle più grandi AA.VV e dell’immobilismo che le ha caratterizzate. Ciò assume, per la maggior parte degli aderenti (almeno per coloro che mi contattano ogni giorno) un significato molto preciso ed indicativo di un percorso politico che non potrà accompagnarsi con troppa disinvoltura a quelle stesse Associazioni venatorie che, per riflesso e spirito di rivolta di alcuni illuminati soggetti, hanno determinato la nascita del nostro Partito. Diversamente, verrebbe a mancare la “controparte ideologica” che, di fatto, ha generato il Movimento politico che, faticosamente, stiamo cercando di costruire; e molti amici - che oggi ci sostengono con convinzione - potrebbero non condividere o non comprendere una strategia volta ad avvicinare il Partito alle solite e desunte AA.VV.
Del resto, soprattutto ora che il partito è una realtà affermata ed in continua crescita, non mancano certo i tentativi di “avvicinamento” espressi da numerosi dirigenti provinciali di AA.VV.; ma il tutto avviene ancora in modo molto sotterraneo (per usare un eufemismo) e senza l’assunzione definitiva di una posizione chiara e trasparente, mentre le indicazioni delle varie Dirigenze nazionali spesso lanciano messaggi che non lasciano spazio ad alcuna interpretazione di sorta.
Così, a Pasquale R., sedicente dirigente della Federcaccia di Salerno che, rivolgendosi ad un suo omonimo, chiede: " Dove e chi ti ha detto che la FIDC non è a favore dei partiti che possono perseguire la causa della caccia?" si potrebbe rispondere con le parole del suo presidente nazionale (Dr. Franco Timo) riportate il 31 luglio 2007 su “Il Cacciatore Italiano” - organo ufficiale della Federazione – intitolato “Pistoia, una giornata da ricordare”; nell’articolo, firmato da Rodolfo grassi, si legge testualmente: <... Poi un NO a chi vorrebbe un partito dei cacciatori perché ci vedrebbe inevitabilmente isolati. Franco Timo in un intervento particolarmente apprezzato, ha tenuto a riconfermare la necessità dell’unità dei cacciatori….>
(http://www.federcaccia.org/ilcacciatore_show.php?idn=60)
In poche parole, visti i precedenti cui le AA.VV. ci hanno abituato, mancano i più basilari elementi di chiarezza che, al momento, garantiscano al Movimento la possibilità di esprimere pienamente il nostro Progetto in assodata sintonia con tutte le Associazioni venatorie.
Pertanto, pur accogliendo le “offerte” di sostegno al Partito provenienti dai rappresentanti di questo mondo, che così spesso e con molta leggerezza contraddice se stesso, ritengo necessario fare molta attenzione a chi si avvicina al Partito, lasciando che ogni volta sia la Base (che ben conosce le varie realtà territoriali ed i personaggi che ne fanno parte) ad esprimersi ed a determinare quali siano i soggetti (Dirigenti di AA.VV.) e la Associazioni che possano essere effettivamente ritenute vicine al Partito e di quali, invece, bisogna diffidare.
Personalmente, come ben sapete, ho esplicitato la mia posizione fin dall’inizio e senza mezzi termini e… non mi sono accontentato di questo. Ho scelto con cura, infatti, l’Associazione venatoria alla quale aderire e dopo una lunga esperienza maturata nelle più grandi e conosciute federazioni, sono approdato nella “piccola” A.C.C. (Associazione Cacciatori Campani – confederata CONF.A.V.I. ). E’ una realtà associativa non grande, non veste in doppiopetto e non ha una Sede sociale perennemente tirata a lucido, né una bionda segretaria di bella presenza; ma ha un pregio che per me ha grande valore: i suoi componenti sono veri e propri “rivoltosi” (nel senso più colto del termine), di quelli che non chineranno mai il capo a “certi” poteri precostituiti e che non vivono dipendenze da alcuno. Non per niente hanno aderito al Partito fin dal primo istante della sua nascita e con uno slancio che nessun’altra Associazione venatoria ha saputo emulare. Sono profondamente convinto che queste piccole formazioni territoriali andrebbero rinforzate e sostenute (per quanto possibile) da tutti noi, perché questo permetterebbe ad ogni aderente al Partito di eliminare ogni possibile conflitto interiore.
Ciò nonostante, ora la cosa più importante è lavorare tutti insieme per aspirare al massimo consenso, configurando un grande Movimento di opinione che sia sempre ben collegato alla sua Base; quella base formata non soltanto dagli uomini del bosco, ma anche da tutti quei soggetti capaci di vivere la Natura da veri protagonisti e non soltanto come interessati “guardoni”.
Un cordiale saluto a tutti voi,
Giovanni Maio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco …, siamo alle solite, cacciatori contro cacciatori, eppure il mio amichevole sprono all’anonimo Pasquale, (che saluto) è stato e rimane la mia personale opinione, affinché chi e preposto a rappresentare la categoria ha il dovere di lottare per ciò che è giusto, non aspettare che arrivi qualcuno a tirar via le castagne dal fuoco; oppure come capita spesso (fin troppo) abbandonando il campo per poi svolazzare da una associazione all’altra affinché si compia l’attesa vendetta, nientemeno, mettendo l’un contro l’atro, individui che condividono la stessa maniacale passione. ”E’ ASSURDO”.
Il sottoscritto non giudicherà mai un movimento o una associazione venatoria che nasce per rafforzare i diritti dei Cacciatori, di cui anche io faccio parte, ma sicuramente giudicherò chi non ha il diritto di rappresentarla. Penso che rivolgersi ad un amico cacciatore, collega dirigente, della mia stessa associazione, affinché chiarisca la posizione su un punto di vista, non è assolutamente un rimprovero o tanto meno una critica distruttiva.
Tutt’altro, mi sembra il tono di chi attacca senza indugi, per denigrare l’operato o il pensiero di
chi esprime opinioni personali, quasi risentito per questioni esterne a questa discussione.
Caro Giovanni (consentimi il caro) non sono favorevole al partito dei verdi, ma questo non vuol dire che io non condivida una serie di cose per cui, anche tu sicuramente hai lottato e continuerai a farlo ( inquinamento, degrado ambientale, ecc. ecc) . Dire no alla nascita di un partito di cacciatori non significa non condividere idee e concetti. Come è sicuramente legittimo schierarsi anche con partiti politici già presenti, che dimostrino reale disponibilità alla risoluzione dei molteplici problemi che attanagliano il mondo venatorio.
Credere, che un partito politico, non possa raggiungere determinati scopi, non significa schierarsi contro, ne tanto meno, ostacolarlo. Quindi come vedi la mia domanda, cioè che la mia associazione e favorevole a tutti i partiti politici che esprimono reale solidarietà alla risoluzione dei problemi della caccia, non può avere quella tua risposta. Il senso di quella frase, di cui tu prontamente fai mostra a tuo uso e consumo, va al di là di una considerazione approssimativa e tassativa, ma va
valutata in un contesto molto più ampio. No al partito dei cacciatori, potrebbe essere No ai cacciatori, e quindi No alla caccia. Pensi che un Presidente di una associazione cacciatori possa mai dire una cosa del genere??? Ecco per cui credo che la tua considerazione fatta su quella frase non
sia in linea con la mia, ma non per questo ti chiamerò mai, sedicente arciere cacciatore,
o dichiarerò in modo ambiguo e provocatorio il colore dei capelli della tua segretaria.
Vedi Giovanni io ho sempre sostenuto che il continuo frammentarsi del mondo venatorio sia la causa principale di tutti i problemi della caccia, ed e proprio questo che noi dobbiamo evitare, se realmente ci sta a cuore la nostra passione; purtroppo ciò vuol dire rinunciare anche a soddisfazioni personali per vedere la realizzazione di un progetto che va al di là di situazioni locali. Tu parli di unione e coerenza, e poi sei tu per primo a chiedere di selezionare le persone a tuo piacimento,
sottolineando di diffidare di coloro che possano infiltrarsi per poi demolire ecc e ecc e ecc …….
Giovanni!!! I Cacciatori, (io tra questi), sono persone semplici che ridono quando il compagno padella, che dividono il panino con il cane, che dopo una deludente giornata di caccia sono pronti a ripartire senza indugio. Non preoccuparti Giovanni nessuno ha intenzione di intralciare la tua nuova carriera, ora anche politica, ma non riesco a capire perché hai dei pregiudizi su persone che non conosci.
Come hai notato non ci vuole molto per cancellare le associazioni venatorie, io non ho menzionato
il nome di nessuna di esse, e per quanto mi riguarda penso che dovrebbe essere una regola in questo blog. Cosa ne pensa l’Avvocato ??? Multa di 100,00 euro e ritiro del porto d’armi per un anno, a chi scrive il nome della propria associazione venatoria.
Cordiale saluti a tutti.
Pasquale R. di Salerno

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

Quando si parla di confavi verifica e controlla meglio cosa dici vorrei che verificassi che la presidente confavi la sig carretta e al servizio dell on sergio berlato piu politico di questo non ce ha fondato il suo partito x arrivare in europa e attualmente non fa parte neppure della commissione agricoltura vegliati e informati